SOLSTIZIO D’INVERNO
21. Dicembre 2022
Nel cuore dell’inverno restiamo a tu per tu con l’essenza intima del mondo. Poche le distrazioni, assenti i colori, elusivi gli odori, troviamo solo geometrie essenziali e il silenzio nella sua forma più raffinata.
(Fabrizio Caramagna)
Benarrivati nei giorni più oscuri. Dopo un anno solare siamo arrivati al suo compimento. Oggi 21. dicembre e il giorno più lungo di buio che culmina con il Solstizio alle 22.48 .
Puo capitare che in prossimità dei solstizi si avvertano dei malesseri, delle tensioni o delle emozioni difficili. Chi vive da anni la ruota dell’anno ne è consapevole e spesso si trova con uno storno di esperienze raccolte durante l’anno che non sono necessariamente legate a eventi recenti.
Osserviamo ciò che arriva e curiamoci di come ci sentiamo. Stiamoci un pò dentro a questa caverna, assieme ai nostri giudici interni con l’intento di accogliere e accettare ciò che è stato.
Mandate cartoline di addio a situazioni che non sono chiare e sopratutto se nella vostra vita chiedete chiarezza, siate i primi ad esprimerla anche a costo di sembrare invasivi, Rispettate il vostro spazio di espressione e con gentilezza regalate le vostre parole di luce e amore al mondo.
Tra ieri e oggi incorporiamo la fatica, il dolore e le attese di un anno par affacciarci a un nuovo ed entusiasmante ciclo.
Un giorno culturalmente pieno di Significato
Il giorno 21. Dicembre è il passaggio all’inverno . Per la medicina cinese significa entrare in pieno nell’elemento acqua, corrispondente all’energia del rene. Entriamo nel massimo yin – quel periodo in cui ci ritraiamo per conservare le energie durante l’inverno.
E’ anche il giorno più corto dell’anno – da quel giorno le giornate si iniziano ad allungare .
Solstizio deriva dal latino “sol stat” (il sole si ferma). Durante il solstizio d’estate avremo la durata massima del giorno (inteso come dì) e la durata minima della notte. Durante il solstizio d’inverno accade l’opposto.
Il Solstizio d’inverno nella tradizione popolare segna l’inizio di una stagione che già nasconde dentro di sé i semi di rinascita della primavera. Con l’aumento progressivo delle ore di luce, la natura si prepara al risveglio.
Il sole nel solstizio tocca il punto più basso dell’orizzonte rispetto alla linea del parallelo locale, poi inizierà a risalire. Dal solstizio in poi il “potere” del sole, rappresentato dalla sua luce, ricomincerà a crescere.
Non tutti sanno che la data del giorno di Natale fu fissata al 25 dicembre da Papa Giulio I proprio per ragioni legate al solstizio, come antica festa pagana del sole. Si trattava probabilmente di sostituire le tradizioni del passato con le celebrazioni cristiane.
Nel mondo germanico il solstizio d’inverno corrisponde a Yule, mentre nella tradizione druidica si parla di Alban Arthan, la festa della Luce di Re Artù.
Gli antichi Saturnalii affondavano le proprie radici in tradizioni religiose che si perdono nella notte dei tempi e che richiamavano la rinascita del sole e il ritorno della luce come fonte di energia e simbolo di potere.
Con il solstizio d’inverno si lasciano alle spalle l’oscurità e il caos dell’anno passato e ci si prepara ad accogliere un nuovo anno ricco di prosperità. Le feste pagane del solstizio d’inverno richiamavano soprattutto l’importanza della trasformazione e della rinascita. In diverse zone d’Italia il solstizio d’inverno è un occasione di ritrovo, di socializzazione, di riflessione o meditazione per iniziare ad accogliere il nuovo anno.
La festa celtica Yule invece è una festa di tradizione celtica che viene celebrata in occasione del solstizio d’inverno. Si tratta di una festa che fa parte della tradizione germanica. Nelle tradizioni germanica e celtica precristiana, Yule era la festa del solstizio d’inverno.
Nel paganesimo e nel neopaganesimo, soprattutto in quello germanico, rappresenta uno degli otto giorni solari, o sabbat; viene celebrata intorno al 21 dicembre nell’emisfero settentrionale e intorno al 21 giugno in quello meridionale.
La parola Yule deriva forse dal norreno Hjól (“ruota”), con riferimento al fatto che, nel solstizio d’inverno, la “ruota dell’anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire”.
Nella Medicina Cinese entriamo pienamente nell’elemento Acqua, legato agli organi Rene e Vescica Urinaria.
Nutriamo il corpo con gli alimenti di colore nero – come papavero, sesamo nero, fagioli neri.
Teniamo il corpo al caldo, curiamo la colonna vertebrale.
Esercizi consigliati – sali scendi (la forma originaria del moderno squat) e rotazione del bacino guidata dal cocige.
Punti da massaggiare – centro del palmo della mano e centro della pianta del piede.
Per curiosità e approfondimenti – unisciti ai gruppi di pratica del Qi Gong, per approfondire aspetti tecnici, scientifici e pratici.
Ti aspettiamo!
Materiale raccolto in varie ricerche dal web.